03 aprile 2020

STEP#06 - La libertà nei testi letterari

Libertà

«[..] I giudici sonnecchiavano, dietro le lenti dei loro occhiali, che agghiacciavano il cuore. Di faccia erano seduti in fila dodici galantuomini, stanchi, annoiati, che sbadigliavano, si grattavano la barba, o ciangottavano fra di loro. Certo si dicevano che l'avevano scappata bella a non essere stati dei galantuomini di quel paesetto lassù, quando avevano fatto la libertà. E quei poveretti cercavano di leggere nelle loro facce. Poi se ne andarono a confabulare fra di loro, e gli imputati aspettavano pallidi, e cogli occhi fissi su quell'uscio chiuso. Come rientrarono, il loro capo, quello che parlava colla mano sulla pancia, era quasi pallido al pari degli accusati, e disse: - Sul mio onore e sulla mia coscienza!...

  Il carbonaio, mentre tornavano a mettergli le manette, balbettava: - Dove mi conducete? - In galera? - O perché? Non mi è toccato neppure un palmo di terra! Se avevano detto che c'era la libertà!... -»

Giovanni Verga, novella tratta dalla raccolta "Novelle Rusticane" (1883)


In questo step ci è stato chiesto di ricercare il concetto espresso dal nostro termine all'interno di un testo narrativo. Ho voluto riportare qui una novella, studiata al liceo, che tratta il tema della libertà, scritta dal celebre scrittore italiano Giovanni Verga.



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